Expo 2015: la sicurezza sul lavoro nel settore dell'agricoltura
L’Expo 2015, che si sta svolgendo a Milano in questi giorni, vede la partecipazione di 145 Paesi da tutto il mondo ed è incentrata sul tema dell’alimentazione in tutte le sue accezioni, compresa la sicurezza alimentare.
Per esaminare al meglio la tematica della sicurezza alimentare è opportuno approfondire anche il discorso relativo alla sicurezza di chi, il cibo lo produce. Quindi, quale migliore occasione per affrontare il discorso della sicurezza sul lavoro nel settore dell’agricoltura? L’importanza dell’argomento è, inoltre, ancora più rilevante alla luce dell’incremento occupazionale, che il comparto agricolo ha registrato in questi anni di crisi economica.
Come gli altri settori produttivi, l’agricoltura ha avuto, in questi anni, una notevole diminuzione della percentuale di infortuni (-38% nel decennio 2004 – 2014). Ciò nonostante resta uno dei comparti con il più alto numero di infortuni in Italia. La diminuzione degli incidenti non va ascritto totalmente al miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro, ma anche ad altre motivazioni, che saranno di seguito analizzate.
Secondo gli indici di rischio infortunistico del 2012 (calcolati sul rapporto tra numero di infortuni rilevati dall’INAIL e numero di occupati per settore produttivo) l’agricoltura risulta essere il comparto con le percentuali più alte in Italia. Infatti, mentre i servizi e l’industria si attestano rispettivamente al 24,66‰ e al 35,65‰, il settore agricolo ha un indice pari al 50,44‰ . Queste percentuali sono spiegabili con le particolari condizioni in cui si svolgono le attività agricole. L’utilizzo di mezzi meccanici, il contatto con gli animali, l’esposizione a sostanze chimiche e l’uso di attrezzature obsolete, costituiscono, infatti, dei fattori che fanno inevitabilmente aumentare i rischi per la sicurezza sul lavoro degli operai agricoli.
Analizzando ancora i dati INAIL del 2012, si scopre che le tre Regioni italiane con il più alto indice infortunistico nel settore agricolo sono nell’ordine: Abruzzo 138,13‰, Marche 137,89‰ e Umbria 130,90‰. Le Regioni del Sud, invece, risultano tra quelle con le percentuali più basse, analogamente con quanto succede anche negli altri settori produttivi.
Questi dati sembrano in contrasto con quelli dell’ISTAT sul lavoro nero (Sud 20%, Centro 10%, Nord 9%) ma in realtà forniscono una spiegazione sul rapporto che intercorre tra irregolarità lavorativa e numero di incidenti. All’aumentare del lavoro sommerso corrisponde, infatti, anche un incremento delle mancate denuncie di infortunio. Ecco perché le Regioni del Mezzogiorno hanno spesso dei bassi tassi di incidenti sul lavoro. Ciò risulta ancora più evidente nel settore agricolo, dove quasi un quarto dei lavoratori è irregolare.
Alla luce di queste considerazioni, l’appuntamento dell’Expo 2015 risulta ancora più importante, perché può favorire l’incontro, la collaborazione e la convergenza su tematiche di assoluta rilevanza per il futuro dell’umanità. In un contesto in cui la popolazione mondiale è in continua crescita, è necessario assicurare a tutte le popolazioni cibo buono, a prezzi contenuti e con bassi costi di produzione. Per fare in modo che ciò sia possibile sarà necessario tutelare anche la sicurezza sul lavoro di chi il cibo lo produce.
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