Il ruolo della sorveglianza sanitaria nella prevenzione dei rischi da stress per gli addetti alla guida di autoveicoli
Secondo quanto emerso in vari convegni e seminari sulla tematica della sicurezza sul lavoro, il numero degli infortuni professionali degli addetti alla guida di automezzi risulta alquanto preoccupante. In tal senso diventa fondamentale sottolineare il ruolo della sorveglianza sanitaria nella prevenzione e nella valutazione dei rischi presenti in tali attività lavorative.
Gli infortuni derivanti da attività svolte alla guida di autoveicoli si possono suddividere in tre categorie fondamentali:
- Infortuni durante attività di manutenzione e soccorso;
- Infortuni alla guida in orario lavorativo;
- Infortuni alla guida in itinere, ossia durante il percorso che l’autista effettua per recarsi o tornare dal posto di lavoro.
Di queste tre categorie quelle che registrano il più alto tasso di incidenti sono le ultime due. Quello che deve far riflettere è che circa il 50% degli infortuni mortali sul lavoro, accade alla guida ed è parimenti suddiviso tra incidenti durante l’orario lavorativo ed incidenti in itinere.
Questi infortuni, a differenza di altre tipologie riconducibili a determinati settori produttivi, coinvolgono categorie eterogenee di lavoratori: dagli addetti al trasporto di merci e persone (autisti), agli edili, dagli impiantisti agli agenti pubblica sicurezza.
Contrariamente a quanto comunemente ritenuto, però, gli incidenti alla guida possono essere prevenuti. La sicurezza stradale è infatti quasi esclusivamente garantita dal comportamento umano. Diventa, pertanto, fondamentale il ruolo della sorveglianza sanitaria nel proteggere il lavoratore dai possibili fattori di rischio, in modo da consentirgli di espletare la propria mansione, nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili.
Guidare continuativamente per molte ore al giorno può causare numerosi rischi per la salute: problemi posturali a carico dell’apparato muscolo scheletrico, rumore, vibrazioni e soprattutto stress. Stare in mezzo al traffico può indurre dei livelli di stress molto elevati, aumentando il rischio di incidenti.
Secondo quanto riportato dalle stime dell’Aci e dell’ISTAT sulle cause degli incidenti avvenuti in Italia, oltre il 96% dei casi è dovuto a comportamento errato o a negligenza del guidatore. Ciò conferma l’incidenza dello stress come una delle cause degli infortuni sulla strada. Carichi di lavoro troppo elevati, ritmi frenetici e turni troppo faticosi, oltre ad abbassare la soglia di attenzione, inducono il guidatore a commettere una quantità maggiore di infrazioni (mancato rispetto della precedenza, transito con il semaforo rosso, velocità eccessiva, mancato rispetto della distanza di sicurezza, ecc….) e quindi di incidenti.
In conclusione, anche se la sorveglianza sanitaria non è obbligatoria per la gestione del rischio stress è comunque un’ottima misura di prevenzione secondaria per limitare l’incidenza di tale rischio nell’utilizzo degli autoveicoli come mezzi di lavoro.
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