Prevenzione incendio: il primo passo è la formazione
La formazione in materia di prevenzione degli incendi, soprattutto in un Paese come l’Italia dove l’incidenza di tali fenomeni è molto elevata, assume un ruolo fondamentale nella sicurezza degli ambienti di lavoro.
In questo articolo, ai fini luce sul DPR 151/2011, riportando anche alcuni esempi pratici sulle procedure burocratiche da espletare a second della categoria di appartenenza della propria azienda.
La prevenzione incendi, soprattutto in un Paese come l’Italia dove l’incidenza di tali fenomeni è molto elevata, assume un ruolo fondamentale nella sicurezza degli ambienti di lavoro. In quest’ottica frequentare il giusto corso sull' antincendio diventa determinante nella formazione e nell’addestramento degli addetti all’emergenza.
In questo articolo dunque, faremo riferimento sul DPR 151/2011, in merito all'importanza dei corsi antincendio e, in ultimo, riporteremo alcuni esempi pratici a seconda delle categorie di appartenenza delle attività, che potrebbero essere utili.
In linea generale comunque, frequentare un corso antincendio, può rivelarsi vitale in caso di situazioni di emergenza.
DPR 151/2011: che cos'è
Il DPR 151/2011 è il regolamento che individua le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi e disciplina la verifica delle condizioni di sicurezza antincendio di competenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Al fine di semplificare le procedure nell’Allegato 1 del DPR, le aziende a rischio vengono suddivise in ben 80 Attività ciascuna delle quali prevede 3 Categorie differenti: Categoria A, Categoria B e Categoria C. A seconda dell’Attività e della relativa Categoria di appartenenza, le Aziende, per essere a norma, dovranno essere in possesso di alcuni documenti da presentare al SUAP o ai Vigili del Fuoco.
Categoria A
Appartengono alla categoria A tutte quelle attività, come piccoli alberghi con un massimo di 50 posti letto, che non provocherebbero, in caso di emergenza, rischi significati.
Un esempio pratico, per capire meglio, è il seguente: mettiamo che tu sia un imprenditore e che voglia mettere su, da zero, un piccolo albergo con 25 posti letto. Essendo questo un esempio di categoria A, sarà sufficiente inviare al SUAP - Sportello Unico per le Attività Produttive (o ai Vigili del Fuoco tramite procedura online) il progetto dell’opera e una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) con allegata la documentazione di conformità del luogo.
Categoria B
Appartengono alla categoria B tutte quelle attività, come ad esempio campeggi o strutture sanitarie. Queste ultime menzionate sono attività di rischio medio.
In questo caso, ponendo sempre il tuo esempio come imprenditore, tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive, farà un’istanza ai vigili del fuoco al fine di esaminare il progetto. Entro 60 giorni dall’invio della documentazione, i vigili del fuoco daranno il verdetto.
Una volta ottenuta l’approvazione e a lavori ultimati, il secondo passaggio da eseguire è quello di raccogliere la documentazione che attesti la conformità del locale in questione.
Categoria C
Appartengono alle Categorie C tutte quelle attività di Rischio alto: ad esempio le centrali termoelettriche.
In questo caso, al fine di ottenere il permesso di costruire l’attività in questione, bisogna prima ricevere il parere di conformità positivo dei Vigili del Fuoco, che viene rilasciato entro 60 giorni.
Una volta ottenuto il permesso da parte dei vigili e, a lavori ultimati, sarà necessario inviare al SUAP una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) che abbia in allegato la documentazione necessaria comprovante la conformità dell’attività.
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