Legionella: cos'è, quali sono i rischi sul lavoro
Legionella: cos'è, quali sono i rischi sul lavoro
Con il termine “legionellosi” si intende classificare tutte le forme morbose causate dalla famiglia dei batteri Gram-negativi aerobi appartenenti al genere Legionella, continua ad essere una patologia ancora poco conosciuta all’interno degli ambienti lavorativi. In Europa nel 2014 sono stati 6412 casi di cui 1435 solo in Italia, dati che purtroppo a causa della non rintracciabilità dell’agente biologico, sono sottostimati circa dell’80%, per questo motivo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’IIS e dalla Comunità Europea viene tenuto sotto osservazione.
A ricordarci l’importanza del rischio di legionellosi nei luoghi di lavoro è il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail che, negli anni, ha prodotto diversi documenti sul tema e due diversi fact sheet. Uno di questi è un aggiornamento di un precedente documento del 2012 titolato “Il rischio di esposizione a Legionella spp. In ambienti di vita e di lavoro” dove ricorda le varie conseguenze patologiche, le modalità di trasmissione e i fattori di rischio. Per maggiori informazioni il corso di Prevenzione e Controllo del Rischio Legionella
La legionellosi è trasmessa per via aerea a seguito dell’inalazione del batterio oppure del materiale contagiato ad esso collegato. Più piccole saranno le goccioline inalate (<5μm) e maggiore sarà per loro raggiungere le basse vie respiratorie. I principali sistemi che sono in grado di generare il contagio sono rubinetti, diffusori delle docce, torri evaporative, vasche idromassaggio, fontane decorative e ecc. sottolineando che non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana.
La legionella è molto diffusa in natura all’interno di laghi, acque termali e stagni da dove possono facilmente raggiungere le condotte idriche cittadine e gli impianti idrici in quanto, al loro interno, si trovano fattori che ne favoriscono la proliferazione. I fattori di rischio ambientali legati all’acquisizione dell’infezione sono soprattutto ambientali come la temperatura dell’acqua compresa tra i 20°C ed i 50 °C, la presenza di biofilm e di elementi in traccia come ferro, rame e zinco, incrostazioni, depositi calcarei e amebe dove il batterio potrebbe crescere al suo interno grazie a condizioni favorevoli di crescita.
Eppure non è da dimenticare anche altri fattori quali:
- la virulenza del ceppo batterico;
- suscettibilità del soggetto ospitante, come ad esempio persone affette da gravi patologie o con immunodeficienza acquisita.
Il rischio maggiore di esposizione a legionella è riscontrabile in tutte quelle professioni nella quale vi è una reale esposizione ad aerosol infettanti. In letteratura sono noti casi di legionellosi tra operatori sanitari, dentisti e addetti delle pulizie degli impianti di trattamento dell’aria, giardinieri e manutentori degli impianti di distribuzione dell’acqua in ambito sanitario.
Secondo la Conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 2015, il documento presentato dal titolo Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, va ad integrare quelle che erano le disposizioni nazionali in materia di prevenzione, implementando metodologie di prevenzione a breve e lungo termine. Successivamente nel 2017 è stato prodotto un nuovo documento dal titolo “Il campionamento di legionella nel bioaerosol: un brevetto Inail” atto a favorire una corretta valutazione del potenziale rischio di esposizione al batterio.
Il rilevamento della contaminazione microbica indicato all’interno del documento è importante per la salvaguardia dello stato di salute e di igiene della popolazione. Per questo motivo appare importante ottenere un campionamento veloce in grado di permettere una rapida risposta ad una probabilità di contagio. A tal proposito nei laboratori Inail di Lamezia Terme è stato ideato e brevettato un sistema che consenta un campionamento dell’aria, molto più efficace rispetto a quello disponibile con altri dispositivi dello stesso tipo. Un simile risultato è stato ottenuto pensando il dispositivo per concentrare grandi volumi di aria in piccole quantità di sospensione.
In questo modo si hanno due vantaggi:
- l’ottenimento di un campione molto concentrato;
- limitare la perdita di sospensione.
Il dispositivo di gorgogliamento cattura in modo selettivo la Legionella spp riducendo notevolmente i tempi di analisi a poco più di 3-4 ore. Tutto ciò è possibile grazie alla presenza di una sospensione di bead immunomagnetiche (BIM), sensibilizzate con specifici anticorpi monoclonali antilegionella, in grado di catturare in maniera specifica microorganismi di interesse che possono essere presenti nella matrice ambientale da analizzare. Si riporta la descrizione del sistema: “una provetta monouso contenente la sospensione delle BIM, all’interno della quale è posto il sistema di gorgogliamento. La provetta viene collegata ad un campionatore, che consente di aspirare l’aria dal luogo in cui si intende campionare. Il collegamento del gorgogliatore avviene attraverso una trappola posta fra il gorgogliatore stesso e il campionatore, per evitare una perdita del liquido di campionamento e allo stesso tempo preservare il campionatore da un’eventuale contaminazione. Il vantaggio di questo sistema è che la sospensione batterica di interesse legata alle BIM, viene successivamente raccolta con l’utilizzo di un semplice magnete”.
Tutto ciò in futuro permetterà di monitorare determinati agenti biologici in breve tempo favorendo una rapida applicazione dei protocolli sulla gestione del rischio.
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