La sicurezza sul lavoro nelle scuole come strumento di formazione dei lavoratori del futuro
Se la formazione alla sicurezza sul lavoro degli adulti è cosa ardua, lo si deve al fatto che le persone di una certa età hanno ormai acquisito delle certezze, che le inducono a comportarsi in una certa maniera (spesso sbagliata) dinnanzi a un rischio lavorativo. Per questo motivo, sarebbe di fondamentale importanza ripartire dai bambini e dai giovani, che queste certezze non le hanno ancora acquisite, per impostare un cambiamento di mentalità, che porti, nel lungo periodo, a un consolidamento della cultura della sicurezza sul lavoro nelle generazioni future. Naturalmente, tutto ciò sarà possibile solamente se l’insegnamento di tali tematiche verrà inserito all’interno dei programmi scolastici, come previsto anche dall’articolo 11 co. 1, lett. c) del D.Lgs. 81/08.
Questo argomento è importante, oltre che per le strategie future, anche per la situazione attuale. Secondo le statistiche dell’Eurostat, la percentuale di giovani a rischio incidenti sul lavoro è in aumento. In Italia, ad esempio, i dati INAIL ci dicono che sono circa 6.000 i lavoratori minori (15-17 anni) vittime di infortuni. Nel nostro Paese, dal 1994 ad oggi, sono stati 37 gli studenti morti all’interno degli edifici scolastici mentre la media annua di infortuni durante le ore di lezione è di circa 89.000 alunni.
I lavoratori più giovani sono sicuramente più soggetti a infortuni sul luogo di lavoro rispetto ai colleghi più anziani. Le cause di tale fenomeno sono da ricercare nelle seguenti motivazioni:
- Minore conoscenza dell’ambiente di lavoro
- Minore esperienza nello svolgimento dell’attività lavorativa e nell’utilizzo delle attrezzature e dei macchinari
- Tendenza a seguire gli esempi negativi dei lavoratori più esperti
- Timore nel chiedere informazione sui rischi a cui sono esposti
- Svolgimento di lavori fisicamente più pesanti.
Vista la situazione, quindi, quali strumenti utilizzare per sensibilizzare le nuove leve alle tematiche della sicurezza sul lavoro ? Sicuramente sarà molto più efficace utilizzare un approccio che garantisca una partecipazione attiva non solo degli studenti ma anche degli insegnanti ed indirettamente anche dei genitori. A questo proposito, ecco alcuni esempi di come si potrebbero ottenere risultati soddisfacenti nell’integrazione tra scuola e sicurezza sul lavoro:
- Insegnamento basato su casi di vita reale
- Utilizzo di strumenti didattici innovativi
- Inserimento della materia tra quelle riportate nella pagella
- Adeguata formazione degli insegnanti
- Coinvolgimento degli studenti nella gestione della sicurezza del proprio Istituto
- Creare campagne di promozione della salute.
E’ chiaro che un percorso del genere nasconde delle criticità, ad esempio per quanto riguarda la formazione e la preparazione degli insegnanti sulla materia. Le strade per garantire ai docenti un’adeguata conoscenza degli argomenti da trattare sono essenzialmente due: corsi di aggiornamento estivi preferibilmente in modalità e-learning ed inserimento della sicurezza sul lavoro nel percorso di studi per diventare insegnanti. In tal modo sarà più facile per loro poter trasferire ai propri alunni l’importanza di lavorare in maniera sicura e di tutelare la propria salute.
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